lunedì 6 aprile 2009

IL PIANETA AZZURRO (di Franco Piavoli, 1982)

Il cinema di Franco Piavoli è fatto di Natura e colore. Il pianeta azzurro è il manifesto del fare cinema di Piavoli. E' il primo lungometraggio del regista bresciano, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 1982 (fortemente voluto in gara da Morando Morandini), e probabilmente è il più bello.
E' una dichiarazione d'amore, lunga un'ora e venti minuti, alla vita e al paesaggio che ci circonda.
E' complesso questo pianeta azzurro. In ottanta minuti coesistono e si intrecciano dimensioni temporali differenti: si svolge tutto nell'arco di un giorno (o poco più), si parte dalla primavera, con lo scioglimento dei ghiacci e il risveglio della natura, e, attraversando l'estate e l'autunno, si conclude nell'inverno; si segue il percorso naturale della vita, dalla nascita alla crescita sino alla vecchiaia. Ogni stagione ha un suo colore, ma l'azzurro del titolo è quello che "chi ha avuto la fortuna di vedere la Terra dallo spazio, ha visto del nostro pianeta", dice Piavoli. 
Non è un film, come tutti quelli di Piavoli del resto, che va incontro allo spettatore; è lo spettatore a dover fare quello che solitamente, nel cinema contemporaneo, non fa: cercare di comprendere le immagini. 
Di immagini da ricordare di questo Pianeta azzurro ce ne sono tante, lo spettatore ne è bombardato dal primo fotogramma all'ultimo, ma una su tutte è rimasta come simbolo del pianeta Piavoli: la sequenza degli uomini al lavoro sugli argani racchiude tutta la carriera cinematografica di questo poeta dell'immagine.
Giudizio (legenda).
di 
Matteo Bursi.  16 novembre 2007.

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